Parenti serpenti


di Freccia di Granito

Freccia di Granito
10/02/2012

Anni fa uscì un film che aveva questo proverbio come titolo. I casi in cui i parenti sono un bene prezioso sono infiniti. Ma ogni tanto, che i parenti siano assai infidi, è vero.
Io abito da decenni a Milano ma dentro di me è sempre rimasta la voglia di tornare a Livorno, mia città natale e della prima infanzia, anche se poi vi sono sempre ritornato, molte volte all’anno, talvolta anche dalla mattina alla sera, così, per farmi la passeggiata sul lungo mare, un frate o una bombola calda vicino al mercato, un cinque e cinque o altro.
Però sono sempre rimasto bloccato sia da problemi economici, sia di altro genere, e poi dalla paura di ritrovarmi alla fine solo in una città nella quale non ha praticamente mai avuto nessun contatto con gli abitanti, o meglio qualche contatto sì, ma pessimo, come il contatto con un appartenente al mondo dell’arte che è meno intelligente di un granello di sabbia.
Avevo dei cugini. Con tre di questi ho trascorso tutta l’infanzia e anche buona parte dell’adolescenza, quando d’estate stavamo molto tempo a casa di mia nonna.
Ebbene, a un certo punto ho avuto la pessima idea di provare a sondare un paio di questi miei cugini, per vedere quale fosse la loro disponibilità a frequentarci.
A dire il vero mi sarebbe piaciuto essere invitato a pranzo a Natale, o a Capodanno, da uno di loro. E avevo fatto di tutto, scrivendo loro delle e-mail, per vedere se questo invito scattasse..
Voglio subito precisare che i miei genitori hanno ospitato questi miei cugini sia nell’appartamento che avevamo a Milano, sia in una casa di campagna che mia madre ha in comproprietà coi suoi fratelli e sorelle.
Chissà, forse questi miei cugini erano terrorizzati che io volessi anche ospitalità a casa loro? Eppure, in tanti anni in cui mi sono servito degli alberghi (li conosco praticamente tutti) avrebbero dovuto capire che io amo la mia indipendenza, che dormo più volentieri in albergo
Già, però, direte voi, può darsi che i miei cugini abbiano pensato: “Non si sa mai, meglio non correre rischi!”
Fatto sta che anche per quest’anno nessuno mi ha invitato. Io però ho cercato di spingere più oltre il sondaggio, e a uno di loro, quello con il quale ho condiviso moltissimo dell’infanzia e dell’adolescenza, ho fatto una domanda chiara, precisa: “Cosa ne pensi se tornassi ad abitare a Livorno?”
Beh, in tutta onestà, mi sarei aspettato un minimo di entusiasmo, una frase del tipo: “Gianni, che bello riaverti a Livorno dopo tanto tempo!”.
E invece sapete cosa mi rispose? Mi inviò una e-mail in cui mi elencata tutti i difetti (ma proprio tutti, eh?) della città di Livorno.
Livorno? Beh, è come tutte le città di provincia, con i pregi e i difetti tipici di una città di provincia, che, se vogliamo, tante volte sono presenti anche in città ben più grandi, che presumono di non essere di provincia.
In ogni caso la mia decisione di trasferirmi o no a Livorno non dipende certo da un elenco pieni di luoghi comuni e di frasi scontate. Però la totale assenza di entusiamo… ma che dico, di una qualsiasi manifestazione di rivederci…
Insomma, io non so che cosa la mia testa deciderà in futuro. A volte non so neanche cosa farò tra 20 secondi. Ma di sicuro le mie decisioni non dovrò legare in nessun modo a pareri o opinioni espresse da altri. Chi fa da sé fa per tre, giusto?